La delusione è palpabile per molti italiani che, con entusiasmo, avevano pianificato di aderire al bonus case green per migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni. Tuttavia, la realtà è un’altra: solo alcune famiglie avranno accesso a questo incentivo. Ma perché così pochi potranno beneficiarne?
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Limitazioni dell’incentivo
L’Italia ospita un vasto patrimonio edilizio caratterizzato da vecchie strutture poco efficienti dal punto di vista energetico. Molte di queste abitazioni potrebbero persino mancare dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), rendendole ineleggibili per il bonus.
Ma che cos’è l’APE e perché è così importante? L’Attestato di Prestazione Energetica è un documento fondamentale per valutare l’efficienza energetica di un edificio. Senza di esso, diventa difficile vendere, affittare o persino ristrutturare un’abitazione. Questa mancanza di certificazione non solo esclude i proprietari dal bonus case green, ma crea anche ostacoli con le istituzioni finanziarie nell’ottenere finanziamenti per eventuali interventi di ristrutturazione.
Le eccezioni: chi può accedere ai bonus
Fortunatamente, non tutto è perduto. Nonostante le sfide presenti nel raggiungere gli standard europei per le case green, ci sono ancora molte abitazioni italiane in possesso dell’APE e che soddisfano i requisiti per ottenere il bonus.
Questo incentivo tiene conto di diverse priorità, tra cui il reddito delle famiglie e la necessità di interventi urgenti sulle abitazioni. Di conseguenza, coloro che potranno beneficiare di tali incentivi includono famiglie a basso reddito e proprietari di abitazioni energeticamente inefficienti.
Un’altra considerazione interessante è che i beneficiari del bonus includono anche le famiglie residenti nell’immobile da ristrutturare. Questa decisione mira a favorire le prime abitazioni rispetto alle seconde case, incentivando così i proprietari a migliorare l’efficienza energetica del luogo in cui vivono anziché concentrarsi su abitazioni destinate all’affitto.
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