Il bollo auto rappresenta da sempre una tassa poco gradita tra gli automobilisti italiani. Le ragioni di esenzione sono numerose e variano a seconda delle categorie di persone e dei tipi di veicoli. Nel prossimo anno, nonostante alcune possibili conferme, la riforma fiscale del governo potrebbe portare all’abolizione del superbollo, aprendo la strada a una riduzione delle tasse per alcuni automobilisti già nell’anno successivo. È importante sottolineare che esistono sconti differenziati da Regione a Regione, aggiungendo un ulteriore livello di complessità a questa intricata questione fiscale.
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Bollo auto: scadenze, costi e modalità di pagamento
La gestione della tassa automobilistica è affidata alle Regioni e alle Province Autonome di Bolzano e Trento, tranne che per le Regioni Friuli Venezia Giulia e Sardegna, dove è gestita dall’Agenzia delle Entrate. La data di scadenza per il pagamento del bollo auto dipende dal mese di immatricolazione del veicolo. Per le auto nuove, il pagamento va effettuato entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione, con eventuali slittamenti in caso di immatricolazione negli ultimi giorni del mese.
Il calcolo del bollo auto si basa sulla potenza del veicolo, con tariffe differenziate per le varie classi ambientali. I metodi di pagamento includono bollettini postali, rivenditori di tabacchi convenzionati, agenzie di pratiche auto abilitate, online tramite il sito dell’ACI e presso gli sportelli bancomat. L’importo da pagare può essere ottenuto inserendo la targa e la regione sul sito dell’ACI o calcolando autonomamente la cifra in base ai kilowatt della vettura e alla sua classe ambientale.
Chi sfugge al pagamento nel 2024
Nel 2024, alcune categorie di veicoli sono esentate dal pagamento del bollo auto. Queste includono le auto di proprietà di persone disabili che rientrano nei requisiti previsti dalla legge 104, i veicoli intestati a organizzazioni non lucrative, le auto storiche ultratrentennali e le minicar. L’esenzione si applica anche ai veicoli elettrici per i primi 5 anni dall’immatricolazione, con un’estensione a 7 anni in Campania. Alcune regioni esentano anche veicoli con alimentazione a GPL, gas metano o ibrida. Inoltre, in alcune situazioni come furto, demolizione o destinazione al soccorso sanitario, l’esenzione potrebbe essere applicata.
Domiciliazione bancaria e possibili sconti
Per coloro che devono pagare il bollo auto, la domiciliazione bancaria può rappresentare un modo per risparmiare. Alcune Regioni offrono sconti percentuali a coloro che optano per questo metodo di pagamento. Ad esempio, la Lombardia consente di risparmiare il 15%, mentre in Campania lo sconto scende al 10%.
Superbollo: una tassa contestata
Il superbollo, introdotto nel 2011 per veicoli con una potenza superiore a 185 kW, è stato oggetto di dibattito fin dalla sua implementazione. Le tariffe variano in base all’età del veicolo, con l’impegno di versare questa tassa aggiuntiva per i primi 20 anni dalla data di costruzione. Tuttavia, sembra che il governo stia valutando l’eliminazione anticipata del superbollo, nonostante porti circa 100 milioni di euro nelle casse statali.
La discussione sulla cancellazione del superbollo è parte di una più ampia revisione dei micro tributi, ma la sua effettiva eliminazione potrebbe richiedere tempo, con l’attuazione prevista nel 2024. La tassa, introdotta durante l’austerity guidata da Mario Monti, mirava a incrementare le entrate fiscali dai possessori di vetture sportive e di lusso, un settore di mercato che sembra resistere alle crisi economiche.
In conclusione, il 2024 si prospetta come un anno di possibili cambiamenti nel panorama delle tasse automobilistiche in Italia. Gli automobilisti rimangono in attesa di notizie ufficiali e sperano che le riforme possano alleviare il peso finanziario legato alla proprietà di un veicolo. Tuttavia, fino a quando nuove leggi e decreti non saranno promulgati, il dibattito sul bollo e sul superbollo continuerà a tenere banco tra gli italiani.