Decreto Salva Casa 2024: novità su edilizia e urbanistica

Le proposte emendative al Decreto Salva Casa mirano a rendere più semplice e meno burocratica la gestione degli interventi edilizi, favorendo il recupero e la valorizzazione degli immobili esistenti.
sottotetto non rifinito con luce che entra dalla finestra

Il Decreto Salva Casa 2024 (DL 69/2024) introduce importanti cambiamenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica. Questo articolo esamina le principali novità e proposte emendative che stanno emergendo durante l’iter di conversione in legge, con l’obiettivo di rendere più agevoli e accessibili gli interventi edilizi.

Semplificazioni per edilizia libera e sottotetti

Recupero dei sottotetti

Uno degli emendamenti più rilevanti riguarda il recupero dei sottotetti. Viene proposta la possibilità di recuperare questi spazi anche quando le dimensioni del lotto di pertinenza non rispettano le distanze minime tra edifici e confini, come previsto dalla legge regionale. Questa modifica mira a sfruttare al meglio gli spazi disponibili, favorendo il riutilizzo di sottotetti che altrimenti rimarrebbero inutilizzati.

Porticati e VEPA

Per quanto riguarda i porticati, ci sono due emendamenti che propongono modifiche significative alla norma che consente di chiuderli con VEPA in regime di edilizia libera. In particolare, si propone di escludere i porticati che sono gravati da diritti di uso pubblico o da servitù di uso pubblico, nonché quelli collocati nei fronti esterni degli edifici prospicienti la viabilità pubblica o altri spazi pubblici.

Installazioni semplificate

Altri emendamenti mirano a modificare le caratteristiche delle installazioni semplificate, come tende da sole, tende da esterno e tende a pergola con telo retrattile. Si propone inoltre di aggiungere alla lista altri elementi come le pergole coperte da elementi di vetro e le finestre per tetti.

Stato legittimo dell’immobile

Certificato di abitabilità o di agibilità

Una delle proposte più significative riguarda la definizione dello stato legittimo dell’immobile. Si propone che questo possa essere stabilito anche dal certificato di abitabilità o di agibilità dell’immobile, rilasciato al termine di un procedimento idoneo a verificare l’esistenza del titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che l’ha legittimata. Questo certificato dovrà essere integrato con eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali.

Titoli edilizi in sanatoria

Un’altra proposta è quella di considerare come prova dello stato legittimo anche i titoli edilizi in sanatoria, rilasciati a seguito di istanza di condono edilizio, tolleranze costruttive ed esecutive, o la regolarizzazione delle difformità mediante il pagamento delle sanzioni pecuniarie attestato da un tecnico abilitato.

Immobili costruiti prima del 1977

Per gli immobili costruiti prima del 1977, si propone di accettare le planimetrie catastali di primo impianto come documenti idonei ad attestare lo stato legittimo. Inoltre, per le varianti realizzate durante la costruzione di questi immobili, sono previste forme semplificate di regolarizzazione delle parziali difformità.

Utilizzo dei locali interrati e seminterrati

Attività ricettivo-alberghiere

Un’altra importante proposta riguarda l’uso dei locali interrati e seminterrati di fabbricati destinati a attività ricettivo-alberghiere. Si propone di consentirne l’utilizzo per servizi alla clientela e attività complementari, previa presentazione di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Cambi di destinazione d’uso

Procedure semplificate

Le proposte emendative relative ai cambi di destinazione d’uso sono molteplici. Alcuni emendamenti della maggioranza propongono di rendere ancora più semplici i passaggi e le procedure necessari per effettuare questi cambi. Al contrario, le opposizioni cercano di porre dei limiti, come le restrizioni alla trasformazione delle locazioni di lunga durata in locazioni turistiche brevi.

Variazioni essenziali e difformità parziali

Riduzione del perimetro delle variazioni essenziali

Alcuni emendamenti puntano a ridurre il perimetro delle variazioni essenziali, ampliando quello delle difformità parziali per le quali è consentito l’accertamento di conformità semplificato. Questo consentirebbe un più facile ottenimento della sanatoria edilizia del Decreto Salva Casa.

Aumento delle sanzioni

Altri emendamenti propongono di aumentare dal doppio al triplo dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, la sanzione applicata a chi richiede la sanatoria.

Tolleranze esecutive e costruttive

Estensione delle tolleranze esecutive

Per quanto riguarda le tolleranze esecutive, si propone di estendere quelle esistenti al 24 maggio 2024, includendo nuove tipologie come la roto-traslazione di modesta entità dell’edificio e le tolleranze costruttive negli immobili già dotati di agibilità. Un’altra proposta è quella di eliminare il termine del 24 maggio 2024.

Tolleranze negli edifici ante-1985

La maggioranza chiede di considerare legittime le tolleranze fino al 10% negli edifici costruiti prima del 1985. Inoltre, la Lega propone di aumentare al 15% per le unità immobiliari destinate ad abitazione principale, qualora l’ampliamento sia dovuto alla nascita di figli.

Dimensioni delle aperture

Altri emendamenti propongono di includere nelle tolleranze anche le modifiche alla forma e dimensione delle aperture interne ed esterne degli edifici.

Regolarizzazione delle difformità ante-1977

Regolarizzazione tramite sanzione

Fratelli d’Italia propone di non demolire le opere edilizie eseguite in parziale difformità su edifici costruiti prima del 1977, ma di consentirne la regolarizzazione tramite il pagamento di una multa da 250 a 25.000 euro e la presentazione di una SCIA in sanatoria. Altri gruppi parlamentari hanno presentato proposte simili, prevedendo anche il pagamento del doppio del contributo di costruzione.

Ottenimento del permesso in sanatoria

Requisiti per la sanatoria edilizia

Secondo il Decreto Salva Casa, è possibile ottenere la sanatoria edilizia se le irregolarità sono conformi alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda e ai requisiti prescritti dalla disciplina edilizia vigente al momento della realizzazione dell’intervento.

Immobili senza permesso di costruire

Fratelli d’Italia propone di consentire agli immobili realizzati senza permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, di ottenere il permesso in sanatoria a condizione che l’intervento sia conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della presentazione della domanda. Un emendamento simile aggiunge che la disciplina urbanistica ed edilizia non deve essere stata modificata negli ultimi tre anni.

Opere realizzate prima del 24 maggio 2024

Forza Italia propone di consentire l’ottenimento del permesso in sanatoria per le opere realizzate prima del 24 maggio 2024, rientranti nella tipologia di servizi e/o pertinenze dell’abitazione principale la cui superficie non superi il 25% della stessa abitazione e che non hanno un valore autonomo rispetto all’abitazione.

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