Come funziona la pace edilizia 2024 di Salvini: tutte le ipotesi sulle sanatorie edilizie

Il dibattito sulla Pace Edilizia 2024 di Salvini è acceso e gli uffici del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti stanno lavorando per mettere a punto una serie di misure salva-casa che potrebbero rivoluzionare il settore immobiliare italiano. Ma cosa si potrà sanare e cosa no? Scopriamolo insieme.

La bozza di misure salva-casa

Secondo uno studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, quasi l’80 per cento delle case italiane presenta piccole difformità o irregolarità strutturali. La Pace Edilizia 2024 mira proprio a risolvere queste problematiche, consentendo ai proprietari di immobili di regolarizzare situazioni di natura formale o irregolarità antecedenti al 1977.

Cosa si potrà sanare

Difformità edilizie interne

La proposta di legge prevede la possibilità di sanare difformità interne, come ad esempio muri spostati, soppalchi aggiunti o modifiche alla disposizione degli spazi. Si valuta anche l’ipotesi di riparametrare le tolleranze costruttive in base alle dimensioni dell’unità immobiliare.

Difformità di natura formale

Per gli immobili datati, dove manca l’ultimo titolo edilizio, si potrebbe facilitare l’accertamento dello stato legittimo dell’immobile anche in assenza di altri elementi documentali, mediante Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) e il pagamento di una sanzione.

Difformità sanabili solo all’epoca dell’intervento

Alcune modifiche che potevano essere sanate al momento della realizzazione dell’intervento, ma non oggi, potrebbero essere regolarizzate. Si mira a superare il principio della “doppia conforme”, consentendo la sanatoria di manufatti conformi all’epoca ma non più oggi.

Regolarizzazione titoli edilizi ante 1977

Per risolvere il problema delle “varianti in corso d’opera” ante 1977, si propone la regolarizzazione mediante Scia e pagamento delle sanzioni. Questo riguarda immobili costruiti più di 47 anni fa con variazioni rispetto al titolo originario.

Cosa non si potrà sanare

Il provvedimento in fase di studio non consente la sanatoria di interventi recenti né di quelli esterni agli edifici. Inoltre, non annulla nessuna delle norme contenute nel Testo Unico sull’Edilizia o nella legge nazionale urbanistica. Si tratta, quindi, di condoni minimali.

In conclusione, la Pace Edilizia 2024 potrebbe portare importanti cambiamenti nel settore immobiliare italiano, consentendo ai proprietari di regolarizzare situazioni pregresse e rendere più chiara la normativa in materia edilizia. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi su questo fronte.

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