Le bollette dell’energia elettrica in Italia continuano a pesare sul bilancio familiare, posizionando il nostro paese tra i primi in Europa per i costi energetici. Ma quali sono i motivi dietro questa spesa elevata e quali sono le implicazioni economiche per le famiglie italiane?
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La situazione attuale
Secondo recenti analisi condotte da Facile.it, le famiglie italiane spendono in media il 23% in più rispetto ai loro omologhi europei per l’energia elettrica. Questo si traduce in una spesa annuale aggiuntiva di circa 960 euro, considerando un consumo medio di 2700 chilowattora.
Confronto con gli altri paesi
In una classifica delle nazioni europee con le bollette più onerose, l’Italia si piazza al sesto posto. Tuttavia, se le tariffe fossero allineate a quelle degli altri paesi europei, le famiglie italiane potrebbero risparmiare fino a 180 euro all’anno, un sollievo significativo per molti nuclei familiari.
Cause dell’aumento delle tariffe
Le ragioni dietro questa disparità di prezzi sono molteplici. Oltre al costo delle materie prime, come il petrolio e il gas, le tasse e gli oneri di sistema giocano un ruolo preponderante nell’innalzare le tariffe nazionali.
Le tasse, incluse l’IVA al 10% e le accise di 9,30 euro ogni mille chilowattora, rappresentano una fetta consistente della bolletta energetica. Gli oneri di sistema, come definiti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), comprendono una serie di costi destinati a progetti di interesse generale per il sistema elettrico.
Confronto con l’Europa
Se confrontiamo le tariffe italiane con quelle degli altri paesi europei, emerge un quadro sorprendente. Mentre l’Italia si colloca tra i paesi con le tariffe più elevate, nazioni come la Francia, la Spagna e la Svezia vantano bollette significativamente inferiori, risparmiando alle famiglie centinaia di euro all’anno.
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