Porte e finestre nel 2024: torna il bonus infissi? Tutte le novità

Con l’entrata in vigore del nuovo decreto “Superbonus”, si sono verificate significative modifiche alle agevolazioni fiscali per interventi edilizi, in particolare per la sostituzione di finestre e infissi. Tuttavia, diverse proposte bipartisan stanno cercando di reintrodurre un bonus del 75% per porte e finestre, aprendo la discussione su possibili cambiamenti alle attuali normative.

Cambiamenti con il decreto “superbonus”

Con l’entrata in vigore del Decreto Legge 212/2023, la sostituzione di finestre conforme ai requisiti del DM 236/1989 non rientra più nei lavori agevolati dal bonus barriere architettoniche. Dal 2024, il focus è sui lavori riguardanti scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Inoltre, la cessione del credito e lo sconto in fattura non sono più opzioni disponibili, limitando la detrazione Irpef a cinque rate annuali entro il 31 dicembre 2025.

Emendamenti bipartisan per il ritorno del bonus infissi

Nonostante le restrizioni introdotte con il Superbonus, sono emersi emendamenti bipartisan che propongono il ripristino di un bonus del 75% per infissi, porte e finestre. L’obiettivo principale di questo possibile ritorno dell’incentivo nel 2024 è quello di proteggere chi ha avviato lavori nel 2023 e sostenere un settore cruciale del Made in Italy, coinvolgendo milioni di lavoratori nel comparto dei serramenti e infissi.

Tutela del settore e dei lavoratori

Associazioni di categoria hanno sollevato la richiesta di una proroga dell’agevolazione per consentire la conclusione dei contratti già avviati. La tutela del settore è fondamentale per preservare l’occupazione di posatori, rivenditori e produttori di infissi in legno e alluminio. Il possibile ritorno del bonus infissi rappresenterebbe un sostegno cruciale per garantire la continuità e la stabilità dell’industria.

Ostacoli finanziari e ipotesi in campo

L’ostacolo principale per il ritorno del bonus infissi è rappresentato dalle coperture finanziarie, in particolare considerando la prudenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Tuttavia, alcune fonti indicano che l’incentivo sulle barriere architettoniche non avrebbe un impatto significativo sul bilancio statale, aprendo la porta a possibili soluzioni.

Le ipotesi in campo includono la possibilità di permettere tutti i tipi di lavoro contro le barriere architettoniche, con sconto in fattura e cessione del credito per le categorie già scritte nel decreto. Inoltre, si sta valutando l’ipotesi di estendere la detrazione a dieci anni, riducendo al 50% l’importo detraibile e introducendo l’obbligo di asseverazione in ogni caso.

Superbonus: emendamenti e appello dell’Ance

Parallelamente al dibattito sul bonus infissi, diversi emendamenti sono stati presentati per il Superbonus. Tra le proposte, vi è l’idea di concedere il 110% fino al 2025 alle famiglie alluvionate e/o con un figlio disabile grave, oltre a un aumento del tetto di reddito a 25mila euro per avere il 110%. Tuttavia, siamo consapevoli delle sfide legate agli stretti margini di bilancio, sottolineati anche dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance), che stima circa 40.000 cantieri condominiali incompiuti, coinvolgendo 350.000 famiglie e un valore contrattuale di 28 miliardi di euro.

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