Il mondo dell’aria condizionata sta attraversando una rivoluzione con l’avvento dei condizionatori senza motore esterno. Ma quanto sono convenienti davvero? In questo articolo esamineremo da vicino il funzionamento di queste nuove tecnologie e il loro impatto sulle bollette e sull’ambiente.
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Come funzionano i condizionatori senza motore esterno?
I condizionatori senza motore esterno operano senza il bisogno di un’unità esterna e del materiale refrigerante tradizionale. Questo significa non solo un risparmio di spazio, ma anche un possibile risparmio sulle bollette energetiche. Secondo i rivenditori, l’investimento iniziale in uno di questi condizionatori potrebbe essere recuperato nel giro di pochi anni grazie ai risparmi energetici rispetto ai modelli tradizionali.
Nei condizionatori tradizionali, l’aria viene raffreddata utilizzando un motore esterno e gas refrigerante, il quale, oltre a essere costoso, contribuisce alle emissioni di gas serra. Inoltre, l’installazione di un’unità esterna può essere problematica per coloro che dispongono di spazio limitato.
L’Impatto ambientale
Un vantaggio significativo dei condizionatori senza motore esterno è il loro impatto ambientale ridotto. Evitando l’uso di gas refrigerante e l’emissione di gas serra, questi sistemi offrono una soluzione più sostenibile per il raffreddamento degli ambienti.
Tecnologie innovative: la refrigerazione adiabatica
Diverse aziende, come Caeli Énergie, stanno adottando tecnologie innovative per rendere i condizionatori senza motore esterno ancora più efficienti ed ecologici. Una di queste tecnologie è la refrigerazione adiabatica, che sfrutta il processo di evaporazione dell’acqua per raffreddare l’aria. Questo metodo richiede meno energia elettrica e produce aria fresca e filtrata all’interno degli ambienti.
L’analisi dei dati
Secondo Money.it, un condizionatore di classe energetica A+++ può produrre solo 78 grammi di anidride carbonica ogni ora in una casa di 20-30 metri quadri, mentre questo valore raddoppia a 132 grammi per un condizionatore di classe energetica B. Con il 12% delle emissioni totali di anidride carbonica provenienti dai condizionatori, adottare tecnologie più efficienti potrebbe avere un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni globali.
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